Le donne e gli uomini sono un po’ come gli alberi. Ancorati alla terra che li ha generati, traggono da essa linfa vitale e ne riflettono inevitabilmente le caratteristiche, le peculiarità. Anche i bambini, istintivamente, lo sanno, e a loro va spiegato molte volte che “la terra sporca”, perché proprio fanno fatica a capirlo. Infatti, come si può essere “sporchi di terra”?
I veri contadini la conoscono bene, la terra; la hanno osservata ed ascoltata per secoli, sanno prendersene cura, assecondarne i tempi, gestirne i cicli. Sono saggi come le vecchie querce, gli ulivi secolari. E i veri contadini sono i custodi di tutti noi, perché la terra, se ben tenuta, ci sfama con naturalezza e senza artifici; e la terra, se curata a dovere, non frana. Per chi, come me, affonda le proprie radici in una zolla salmastra di sedimenti alluvionali ai piedi dell’Aspromonte, questa non è cosa da poco.
Mi sono innamorata dell’agricoltura ascoltando i racconti dell’occupazione delle terre direttamente dalla bocca di quei contadini, ormai anziani, che ne avevano allora preso parte – storia che dovremmo ricordare sempre e della quale invece non si parla mai. Ho cominciato a praticare questo amore comprando solo prodotti di stagione e direttamente dal produttore, laddove fosse possibile. A chi mi diceva che quei prodotti erano sporchi di terra, rispondevo che la terra non sporca.
…e il risultato di tutto ciò sono questi STREPITOSI MUFFIN ALLE MORE DI GELSO che ho preparato per la colazione di questa mattina!!! Una goduria!!! W gli alberi, W i contadini, W la terra!!! …e buon appetito!
PS: …anche se la terra non sporca… i prodotti vanno lavati sempre con estrema attenzione! 😉